#21 Focus sul prodotto: pizza surgelata
Ci sono degli standard nei packaging? Pizze fuori dagli schemi e vino in lattina
Ciao a tutti! 👋🏻
Oggi parliamo di pizze surgelate, quelle che troviamo comodamente confezionate nei supermercati. Secondo me, la pizza surgelata e la pizza "fresca" non possono essere comparate. Ovviamente, almeno per me, quella mangiata in pizzeria è la sua espressione più autentica.
Ma sono convinto che per molti una non sia la sostituta dell'altra. Per essere chiari: o hai voglia di pizza da pizzeria o hai voglia di pizza surgelata. Sono due prodotti differenti e non comparabili fra loro. Vediamo i loro packaging, quali sono i trend e perché ci attraggono.. incominciamo!
Qualche info (dal web)
La pizza surgelata nasce nel 1947 negli Stati Uniti da Joseph Settinieri, un immigrato italo-americano (non poteva essere altrimenti). Grazie alla pubblicità in televisione riuscì a vendere oltre 7.000.000 di pizze in un solo anno. Sebbene la pizza surgelata non avesse molto in comune con la tradizionale pizza italiana, rispecchiava i gusti e le abitudini alimentari americane, offrendo soprattutto velocità di preparazione e disponibilità immediata in casa in ogni momento della giornata.
In Italia, la pizza surgelata arriva negli anni ‘60, durante il boom economico quando il lavoro diventa parte integrante della vita di ogni italiano e i tempi per la cena e, soprattutto, per il pranzo iniziano a ridursi notevolmente. Nonostante la concorrenza della pizza fresca appena sfornata, la pizza surgelata supera le aspettative dei produttori diventando uno tra i prodotti surgelati più consumati dopo verdure, patate e pesce.
Perché scegliamo la pizza surgelata?
La pizza surgelata ha raggiunto un successo comparabile a quello della pizza tradizionale per diversi motivi:
Convenienza: la pizza surgelata è sempre disponibile per cene improvvisate, è veloce da preparare e non richiede particolari competenze culinarie.
Varietà: basse, alte all'americana, croccanti, soffici, con bordo, senza bordo, alla romana, con impasto di verdure, DOP, IGP. La scelta è ampia e c’è ne per per soddisfare tutti i palati.
Rituale: Le occasioni per consumare la pizza si dividono in rituali, come una partita di calcio in tv con amici, serata divano e Netflix, etc.
Il neuromarketing
Due cose attirano la nostra attenzione al banco dei surgelati quando si parla di pizze surgelate, il colore (rosso solitamente) e l’immagine della pizza sul fronte, spesso con tanto di fetta già tagliata e pronta da mangiare.
Il colore rosso è noto per essere un colore che stimola l'appetito. Questo effetto è legato alla sua capacità di aumentare la frequenza cardiaca e il flusso sanguigno, creando una sensazione di eccitazione e urgenza. Nel caso della pizza, la rende invitante e appetitosa, incentivando l'acquisto.
Il packaging delle pizze surgelate (come tutti gli altri) sfrutta principi di neuromarketing per attirare l'attenzione dei consumatori. Il nostro cervello risponde agli stimoli di marketing, influenzando le decisioni di acquisto attraverso elementi visivi come colori e design.
Uno degli elementi che può influenzare la decisione di acquisto è il posizionamento delle immagini.
Bias della mano destra: la maggior parte delle persone è destrimana, di conseguenza, tendono a favorire il lato destro visivo e ad associare positivamente ciò che vedono a destra. Posizionare la fetta di pizza sul lato destro della scatola può quindi risultare più attraente e intuitivo per la maggior parte dei consumatori.
Effetto recency: in psicologia, l'effetto recency si riferisce alla tendenza di ricordare meglio le ultime informazioni viste o lette. Quando i consumatori guardano una scatola di pizza, posizionare l'immagine della fetta sul lato destro (o altre informazioni strategiche), ovvero il punto finale del loro sguardo, aumenta la probabilità che questa immagine rimanga impressa nella loro memoria, rendendo il prodotto più memorabile e desiderabile.
Attivazione emotiva: Le immagini appetitose attivano le aree del cervello legate alle emozioni e al piacere. Posizionando una fetta di pizza succulenta sul lato destro, si sfrutta l'attivazione emotiva proprio nel momento in cui i consumatori stanno completando la scansione visiva del packaging. Questo può aumentare le sensazioni positive associate al prodotto e stimolare l'acquisto impulsivo.
Fuori dagli schemi
C’è anche chi cerca di distinguersi attraverso un approccio innovativo sia sul prodotto stesso che sul packaging.
Misure diverse: Italpizza cerca di differenziarsi dai competitor offrendo un prodotto diverso nelle misure ma che in realtà risulta diverso anche nell’utilizzo. Adottando dimensioni uniche come il 26x38 o la 12x30, offre una proposta differenziata rendendo il prodotto ideale per la condivisione, feste o eventi sociali. Questo dettaglio potrebbe passare inosservato ma posiziona Italpizza come la scelta ideale per momenti di convivialità.
Busta di plastica: all’interno di questa categoria troviamo brand come La Rossi Pizza, Magpie e Roberta’s. Sostenibilità, riduzione degli sprechi, facili da aprire, chiudere e conservare rispetto ai cartoni. Fra questi Table87 ti vende anche la singola fetta; quindi non più come pasto completo ma come snack (la massima espressione di comfort food).
Ingredienti alternativi: alcuni brand stanno ridefinendo gli standard di salute e gusto offrendo impasti alternativi, come quello a base di cavolfiore di Caulipower, di ceci di Banza e di cavolo di For Real Foods. Questa innovazione risponde alle crescenti richieste dei consumatori per opzioni più salutari e dietetiche, rappresentando una strategia di marketing vincente per differenziare il prodotto sul mercato.
Strategia Oceano Blu: Pizza Cupcake si è creato il suo oceano blu con un prodotto unico nel suo genere che ha rapidamente catturato l'attenzione del pubblico e dei media. Questo snack combina la tradizione della pizza napoletana con la praticità di un formato inedito: un piccolo cupcake salato con impasto brioche farcito di mozzarella e pomodori San Marzano. Con la sua combinazione di qualità, praticità e innovazione, non è solo un’alternativa alle tradizionali pizze surgelate, ma rappresenta una nuova categoria di prodotto che si distingue nettamente dai competitor, rivoluzionando il mercato delle pizze surgelate.
Il caso Da Michele: la celebre pizzeria Da Michele, rinomata in tutto il mondo per le sue autentiche pizze napoletane, ha fatto un passo audace portando la tradizione e la qualità delle sue pizze nelle case dei consumatori attraverso una linea di pizze surgelate. L’idea rimane la stessa del ristorante, poche cose fatte bene. Infatti è possibile trovare solo la versione margherita e marinara. Interessante la scelta sul packaging di andare controcorrente scegliendo prima di tutto un design minimal abbastanza lontano dal classico mood tradizione e storicità e poi innovativa la scelta sull’immagina della mono fetta di pizza invece che la classica rappresentazione della pizza intera tagliata a fette.
Pizza Wine: è vino rosso ideato per accompagnare la pizza. Come entrare nel mercato? Definendo una nicchia di mercato ben precisa il vino perfetto per accompagnare la pizza. Non è pensato per occasioni speciali, ma per diventare una presenza settimanale, rendendo più semplice la scelta del drink perfetto per accompagnare la pizza della domenica sera.
Ora direi che stasera ci facciamo una pizza! E te cosa ne pensi? Li conoscevi tutti?
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