Ciao a tutti! 👋🏻
Come state? È da un po’ che volevo fare questa newsletter: già da inizio 2024, uno dei trend che stava diventando sempre più popolare era quello di creare il/la proprio/a font. Oggi dedichiamo tutta la newsletter a questo tema perchè i font parlano. Riprendiamo un po’ il discorso di questa newsletter.
Spesso quando si parla di branding, logo, colori e immagini occupano il centro della scena, lasciando i font in secondo piano. Eppure i font ci parlano (e a volte urlano) ancora prima che noi riusciamo a leggere quello che c’è scritto sulla confezione.
Che poi si dice IL o LA font? Se volete qui riporto l’articolo dell’Accademia della Crusca. Personalmente uso il maschile, un po’ per abitudine e un po’ per i miei trascorsi di sviluppatore.
Oppure potete optare per carattere tipografico o typeface se volete fare i fighi.
Contano più di quanto pensi
La scelta di un font non è mai casuale: la tipografia ha un impatto psicologico e emotivo sul consumatore, influenzando leggibilità, esperienza e il messaggio che il brand vuole trasmettere.
I font possono incidere sulla fluenza di elaborazione, ovvero la facilità con cui un’informazione viene letta e compresa, ma possono anche aumentare la credibilità percepita del testo e influenzare il tono di voce che percepiamo mentalmente durante la lettura.
Questa "voce mentale" è il risultato dell'associazione inconscia tra le caratteristiche del font e le esperienze passate con quel tipo di scrittura. Ad esempio, questo studio analizza come il Times New Roman venga percepito come più autorevole e formale rispetto a font come Comic Sans o Helvetica.
Ti immagini Nonno Nanni con un serif font? Qui un articolo che rende l’idea.
La necessità di maggiore espressività
Secondo me negli ultimi anni, il design è stato dominato dal minimalismo con prevalentemente uso di layout puliti, colori neutri e tipografie essenziali.
Questo approccio ha risposto alla necessità di maggiore leggibilità, specialmente in un contesto in cui i dispositivi diventavano sempre più piccoli. È emerso così un interesse per caratteri come il San Francisco di Apple e il Product Sans di Google, che hanno offerto soluzioni eleganti e funzionali.
Ora, non dico che il minimal stia svanendo, là fuori è ancora pieno, ma qualcosa sta cambiando. La tipografia è sempre più uno strumento di espressione e la chiave per differenziarsi in un panorama saturo di semplicità visiva.
I consumatori cercano autenticità e i font stanno diventando veicoli per comunicare personalità. Questo trend riflette un ritorno all’importanza della narrazione visiva, sui packaging e non solo.
Custom tipography per il branding
Un primo segnale lo abbiamo dalla crescente attenzione dei brand verso la creazione di caratteri tipografici personalizzati durante i processi di rebranding. Oggi, molti brand di rilievo stanno sviluppando font unici. L’obiettivo è enfatizzare l’unicità e creare una connessione emotiva con il pubblico.
Ad esempio:
Airbnb nel 2018 ha introdotto il Cereal per riflettere valori di apertura e inclusività del brand.
Burger King nel 2021 ha introdotto il suo Flame in collaborazione con JKR Global.
Spotify ha annunciato quest’anno il suo nuovo carattere tipografico Spotify Mix per dare voce al suo brand (ci è voluto un anno e mezzo per svilupparlo).
Custom tipography per il packaging
Un altro indicatore è la crescente cura per la tipografia nel design del packaging per aumentare l’appeal del prodotto e comunicare in modo efficace i valori del brand.
Alcuni esempi di brand emergenti:
Nuud: brand di chewing gum biodegradabile e senza plastica, ha collaborato con l’agenzia Mother Design per creare un logo che richiamasse un sorriso a denti bianchi, con un tocco rétro dato dalle lettere arrotondate del font, che ricordano gli anni '60.
Plenty: azienda di agricoltura verticale indoor ha tratto ispirazione dal mondo del fast food. Le lettere, ampie e arrotondate, richiamano un’estetica rétro degli anni '60 e '70, dando a Plenty un senso di autenticità e familiarità nonostante la sua giovane età come brand. Questa attenzione ai dettagli tipografici contribuisce a dare al brand un’identità visiva forte, che trasmette al consumatore un senso di fiducia e qualità consolidata.
Ma anche brand storici e a noi più noti:
Barilla è un perfetto esempio di come la tipografia personalizzata possa trasformare e caratterizzare intere linee di prodotti, conferendo loro un'identità unica. La serie "Al Bronzo" ha subito di recente un restyling con lo scopo di richiamare artigianalità e tradizione, sottolineando la qualità e la cura nella produzione della pasta. Qui un video dove parlo del restyling di questo packaging.

Allo stesso modo, le confezioni delle "Emiliane" presentano una tipografia che evoca la cultura gastronomica dell'Emilia-Romagna, rendendo omaggio alle origini del brand e ai sapori autentici della regione. Idem per la linea "Piccolini" dedicata ai più piccoli.
Anche Giovanni Rana è un brand che sta facendo un uso interessante della tipografia. Per differenziare le linee di prodotti e comunicare messaggi specifici al target giusto, ogni linea ha la sua identità e gran parte di essa è trasmessa proprio dalla tipografia.
Anche per le serie TV
Il lavoro di Plains of Yonder per “The White Lotus”, “The Rings of Power” o “The Decameron“ dimostra come la tipografia possa influenzare profondamente la percezione di un'opera. I titoli di apertura utilizzano font che riflettono le tematiche del programma, creando un'identità visiva che si allinea con l'atmosfera unica dello show.
Cosa ci dobbiamo aspettare
Il futuro della tipografia sta tracciando una direzione interessante, con l’equilibrio tra nostalgia, innovazione e creatività fuori dagli schemi. Secondo il Monotype 2024 Type Trends Report, stiamo entrando in un’era di contrasti e contaminazioni, dove i designer combinano influenze retrò con tecnologie emergenti per dare vita a soluzioni tipografiche innovative e provocatorie. Di seguito, alcuni dei trend più rilevanti per il futuro:
EVERYTHINGALLOFTHETIME
Un trend che incarna il concetto del "di più è meglio". Questo approccio incoraggia i designer a esplorare la coesistenza di più stili, colori, e caratteri tipografici all’interno dello stesso progetto. Questo trend riflette una mentalità di sperimentazione libera, mescolando font e texture per creare esperienze visive vibranti e dinamiche.
SYSTM
In antitesi al trend precedente, SYSTM cerca un ritorno all’ordine e alla struttura. Il design delle lettere assume un approccio metodico e riflessivo, con una costruzione che rompe dolcemente le regole dei grid tradizionali, mantenendo un senso di calore e artigianalità.
De-Form
Un trend che abbraccia l’idea di infrangere le regole per trasmettere un senso di ribellione. Dopo anni di rigidi canoni, i designer si sentono liberi di sperimentare e destrutturare le forme delle lettere.
Flux
Dinamismo sia attraverso animazioni che in forme statiche. Spesso, questo trend utilizza l’AI per creare tipografie interattive, catturando l’essenza del cambiamento costante e dell’evoluzione digitale.
Return of the Serif
Dopo un lungo periodo dominato da caratteri sans-serif minimalisti, i serif stanno tornando. Complici la nostalgia e il desiderio di un’estetica classica e confortevole, i serif evocano calore e tradizione, rappresentando una scelta strategica per brand che vogliono comunicare autenticità e fiducia.
Questi trend mostrano come la tipografia non sia più solo una questione estetica, ma anche un mezzo per raccontare una storia, esprimere un messaggio o creare un’esperienza sensoriale.
C’è una novità
Sapete quanto io consideri le riviste cartacee uno strumento prezioso.
Nella marea di contenuti usa e getta dell'online, il magazine è capace di portare arte, informazione e intrattenimento in un modo che il contenuto online non può. È qualcosa che va contro tendenza e rappresenta una risorsa preziosa, sia per il lavoro che per il tempo libero.
Dopo aver visitato Frab’s in Porta Venezia e aver apprezzato il loro impegno nella promozione di riviste indipendenti, ho deciso di chiedergli se poteva consigliarmi dei titoli inerenti alla newsletter della settimana per offrire un’esperienza ancora più completa e ricca.
TypeOne Magazine esplora l'universo del type design e della grafica fondendolo con argomenti come cultura, affari, tecnologia, innovazione, questioni globali e design, laddove questi temi siano in qualche modo legati al mondo della progettazione dei caratteri. Tra le pagine di questo magazine si incontrano i migliori designer in circolazione, le campagne e le iniziative più interessanti, i nuovi font da conoscere. Se siete curiosi lo trovate da Frab’s.
..ti ringrazio per essere arrivato fino a qua, se hai trovato interessante questa newsletter condividila e/o iscriviti, GRAZIE 🫶
Un altro trend tipografico che ho notato di recente: il ritorno del lower case dopo tanti anni di TUTTO in capital letters.