#47 Focus sul prodotto: le barrette energetiche
Snackification, energia e performance, gustose o healthy
Ciao a tutti! 👋🏻
Come state? La newsletter di oggi è Focus sul prodotto e parliamo di barrette energetiche!
Quando una persona entra in un supermercato per comprare una barretta, ha già un obiettivo chiaro in mente. C’è chi la sceglie per un boost di energia prima o dopo l’allenamento, chi la considera una merenda golosa ma più bilanciata, chi cerca uno snack veloce ma sano, e chi vuole semplicemente qualcosa di pratico da tenere in borsa. Qualunque sia la motivazione, la scelta avviene in pochi secondi davanti allo scaffale: qui il design del prodotto, il packaging e il modo in cui il brand comunica il suo messaggio fanno la differenza.
Nate come prodotto pratico e spesso associato allo sport o alle diete, negli ultimi anni si sono evolute seguendo anche un trend come quello legato agli hype treats (snack e dolci che diventano virali o status symbol).
Consumiamo più snack rispetto al passato?
Il confine tra i pasti tradizionali e gli snack si è assottigliato. Le persone fanno più spuntini e a volte li usano anche come sostituti di pasti veri e propri. Questo fenomeno ha un nome: snackification.
La snackification riflette un cambiamento profondo nelle abitudini alimentari: secondo il report State of Snacking di Mondelez, il 64% dei consumatori globali preferisce fare piccoli pasti più frequenti piuttosto che tre pasti principali al giorno. Perché?
Stili di vita frenetici: meno tempo per i pasti, più bisogno di praticità. Gli snack permettono di nutrirsi senza rallentare la giornata.
Salute e benessere: snack funzionali, come barrette proteiche e a basso contenuto di zucchero, percepite come più salutari.
Nuove abitudini alimentari: digiuno intermittente, diete flessibili e focus sui macronutrienti favoriscono snack al posto dei pasti.
Comfort food: gli snack danno gratificazione immediata e conforto nei momenti di stress.
Energia & performance
La versione classica a cui siamo abituati quando pensiamo alle barrette energetiche, un vero e proprio carburante per atleti. Il packaging punta su elementi tecnici, evidenziando proteine e l’assenza di zuccheri aggiunti per rafforzare la loro funzione di supporto alla performance.
Quando si parla di barrette energetiche in Italia, Enervit è uno dei primi nomi che viene in mente. Il brand si posiziona saldamente nel segmento "performance", con una comunicazione incentrata sul supporto agli sportivi e sull’ottimizzazione dell’energia.
RXBAR: pur mantenendo un focus sulla funzionalità, comunica i suoi valori con un’estetica essenziale e una forte enfasi sulla naturalità. Il packaging ribalta le convenzioni mettendo in primo piano la lista corta degli ingredienti (solitamente nascosta sul retro) per rafforzare il messaggio di trasparenza e semplicità.
Quest, Quantum, Fulfil e Barebells: costruiscono un ponte tra snack goloso e profilo nutrizionale proteico. In particolare, Barebells unisce l’attenzione al gusto a un’estetica nostalgica e vintage, rendendo il prodotto ancora più aesthetic.
Snack healthy: tra natura e benessere
Non tutte le barrette parlano la lingua della performance. Alcuni brand hanno scelto di comunicare la naturalezza, intercettando un pubblico attento agli ingredienti e alla qualità del cibo che consuma. Un elemento ricorrente è la tendenza a far vedere gli ingredienti ancora interi e nella loro forma naturale, per trasmettere l'idea di un prodotto sano, non processato e il più possibile vicino alla natura. Questo approccio aiuta a rafforzare il messaggio di genuinità e trasparenza, offrendo ai consumatori un'esperienza visiva che li rassicura sulla qualità del prodotto che stanno acquistando.
BE-KIND: sfrutta un packaging parzialmente trasparente per valorizzare gli ingredienti e rendere visibile la loro qualità. Questo design supporta il claim “Ingredients you can see & pronounce”, rafforzando il messaggio di trasparenza e naturalità che distingue il brand.
RAWBITE: le mie preferite. Questo brand riesce a comunicare organic e golosità senza l’utilizzo delle immagini ma con un utilizzo sapiente dei colori. Packaging semplice ma non banale.
GoMacro: sfumature pastello, pattern naturali, caratteri morbidi. Più un prodotto da boutique wellness che una barretta proteica. Il design comunica lusso e natura, infatti si posiziona su un target che cerca qualità ed estetica.
Altri brand all’interno di questo segmento: Dak bar, Prima, Patterbar, Jonesbar, Perfect, Natures bakery, Verb, Bearded bros, Resist e Send bars.
Culture bar
Anche se molte di queste barrette possono essere ricondotte a categorie più ampie come energia & performance o snack healthy, ciò che spinge davvero il consumatore all'acquisto non è tanto la ricerca di un prodotto per le sue qualità nutrizionali, ma il desiderio di essere parte di una cultura o di un ideale. È l'appeal culturale, il messaggio che si cela dietro il prodotto, che crea un legame emotivo e rende queste barrette un simbolo, più che un semplice snack.
Dirtbag: attira l'attenzione con un packaging che richiama l’immaginario del chewing gum, ma dietro questa estetica si nasconde un messaggio più profondo: promuovere il benessere mentale e fisico. La barretta si trasforma così in un simbolo di resistenza e concentrazione, un alleato per chi cerca di superare i propri limiti, sia fisici che psicologici.
CLIF Bar: brand molto interessante perché cerca di posizionare il prodotto come ideale per chi abbraccia uno stile di vita attivo, concentrandosi ulteriormente sui concetti di avventura e sostenibilità. Il design e la comunicazione enfatizzano la connessione con la natura e il desiderio di esplorare, rendendo il prodotto un compagno ideale per chi ama l’outdoor.
David: la sua strategia si distingue per l’ambizione di posizionarsi in una nicchia ancora inesplorata, trasformando la barretta proteica in un vero e proprio oggetto di culto. Il nome e l’identità visiva si ispirano alla scultura del David di Michelangelo, simbolo di forza, perfezione fisica ed estetica classica.
Golosità travestita da salute
Alcuni brand puntano su un posizionamento ibrido, facendo leva sull’attrattiva del packaging posizionandosi come snack goloso ma nutriente, attirando consumatori che cercano un compromesso tra indulgere nel gusto e mantenere un profilo nutrizionale favorevole.
Misfits: packaging molto pop e colorato che rende il prodotto visivamente accattivante e subito riconoscibile sugli scaffali. Gusti come "Cookie Butter" e "Brownie Batter", richiamano i sapori dei dolci tradizionali americani, offrendo un'esperienza di gusto ma con un profilo nutrizionale più equilibrato.
Altri brand all’interno di questo segmento: Harken e Gigantic.
Percorso inverso
Alcuni brand iconici, come Snickers, Bounty, Reese's e Mars, hanno lanciato versioni più salutari delle loro barrette tradizionali, rispondendo alla crescente domanda di prodotti con meno zuccheri e più proteine. Questi brand cercano di accontentare i consumatori che vogliono continuare a godere dei loro snack preferiti senza compromessi.
Nuove proteine alternative
Nel panorama delle barrette, l’innovazione non si ferma solo al packaging o al gusto, ma investe anche sul contenuto nutrizionale, in particolare le proteine. I brand stanno iniziando a sperimentare proteine alternative provenienti da fonti più sostenibili e meno tradizionali.
Proteine da insetti: questi prodotti sono ricchi di proteine e aminoacidi essenziali, ma al contempo hanno un impatto ambientale molto più basso. Alcuni brand hanno già iniziato a inserire farine di grilli, locuste o bachi da seta nelle loro barrette, facendo leva su un'alternativa nutriente e sostenibile. Ad esempio: Golden Cricket e Naak.
Proteine da alghe e funghi: le alghe non solo forniscono una proteina vegetale completa, ma sono anche estremamente nutrienti, ricche di minerali e vitamine. I funghi, con il loro contenuto di proteine e fibre, sono un’altra risorsa che sta trovando spazio nelle barrette, spesso mescolati con altre fonti proteiche per migliorarne la digeribilità e l'assorbimento. Ad esempio: Blue dinosaur, Balanced tiger e Shroombar.
Snackification Estrema
Ci sono brand che stanno portando veri e propri piatti completi, come insalate e pizze, in formato barretta. Ad esempio: Eat undressed e Keho.
E te cosa ne pensi? Qual è il tuo preferito?
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