Ciao a tutti! 👋🏻
Come state? Dopo aver parlato del cetriolo, negli ultimi giorni mi sono guardato attorno e credo sia arrivato il momento di parlare del burro! No, non scherzo. 🧈
La miccia è scattata quando ho visto i nuovi biscotti Mulino Bianco al burro salato e miele (gli alveari). Una scelta curiosa, se ci pensiamo bene. Va bene il miele, è pieno di biscotti al miele, ma perché il burro? E perché proprio ora?
Non che il burro non sia mai stato popolare, per anni lo abbiamo dato per scontato, messo da parte a favore di alternative più light, più healthy, più moderne.. quante volte avrò sentito “..in alternativa puoi usare la margarina!”.
Eppure eccolo di nuovo: dorato, morbido e cremoso. Sta vivendo un momento d’oro (in tutti i sensi) e non solo sulle fette di pane, dalla cucina ai social media, fino al beauty e al fashion.

Enable 3rd party cookies or use another browser
E poi se lo fa Mulino Bianco vuol dire che ci siamo, siamo già alla massima espressione del fenomeno, non più nicchia, non più early adopters.
Quando Mulino Bianco lancia un prodotto lo fa perché sa che il grande pubblico è pronto.. anzi forse lo desidera.
Forse effetto nostalgia?
Quando un segnale di questo tipo arriva da un brand così grande, vuol dire che è già entrato nell’immaginario collettivo, è diventato desiderabile e vendibile.
In un mondo legato al digital e alla performance, se il cetriolo può essere simbolo della genZ legato a leggerezza e ironia, il burro rappresenta tutto il contrario: comfort, lentezza e casa. È rassicurante e nostalgico.
La prima volta che ho visto questo video sono rimasto stupito. Sembra magia, soprattutto oggi che non siamo più abituati a vedere da vicino questi piccoli processi.
Il lusso della semplicità
C'è qualcosa di profondamente affascinante nella trasformazione lenta del latte in burro, un gesto antico che oggi riscopriamo con occhi nuovi.
Forse è proprio questo il punto: il burro sta diventando un gusto da celebrare.
È un ingrediente semplice, che per anni abbiamo dato per scontato, neanche così tanto costoso, eppure oggi viene messo sotto i riflettori, esaltato, fotografato, impreziosito.. diventa quasi simbolo di lusso.
Uno dei casi più popolari è stato quello di Jacquemus, non una provocazione casuale, il burro diventa simbolo di calore e materia da ammirare.
È quel giallo delicato, pastello e cremoso. Lo vediamo nelle borse di tendenza, negli interni minimal ma caldi, nei packaging dei brand beauty come Byoma, fino ai post su Pinterest pieni di tazze vintage e cucine country-chic.
Interessante il progetto Burrocrazia: scolpito, incartato, quasi venerato.
In un’analisi recente di MarketShake si parla proprio della crescita dei burri di lusso, spesso fatto a mano, proveniente da latte selezionato, venduto in boutique gastronomiche come fosse un gioiello da spalmare.
Thomas Straker e ALL THINGS BUTTER
Thomas Straker è uno chef britannico diventato virale per i suoi video burrosissimi (letteralmente). Ha iniziato con una serie che si chiamava “All Things Butter”, dove ogni video era dedicato a un burro diverso: burro all’aglio, burro al miso, burro al peperoncino.. Tutto super cremoso, super slow e food porn.
Talmente virale che è nato un vero e proprio brand: All Things Butter burro artigianale in vari gusti venduto online e nei negozi in UK. È uno di quegli esempi perfetti di quando un contenuto diventa community e poi diventa prodotto vendendo quasi 250.000 panetti di burro solo nei primi sei mesi.
Non è solo burro, è un fenomeno che rispecchia una tendenza più ampia: riscoprire il quotidiano e trasformarlo in esperienza.
Stiamo davvero cercando solo un sapore?
E se forse quello che davvero stiamo cercando è una sensazione? Un gesto che ci riporti a casa, che sappia di autentico, che ci dia la scusa per rallentare?
Forse nel raccontare il burro, stiamo cercando un modo per raccontare anche una nuova relazione con il cibo, più affettiva, più umana e più morbida.
Spalmare il burro su una fetta di pane caldo non è più un gesto banale, è un modo per dirci ti meriti qualcosa di buono.
C’è una nuova consapevolezza che sta crescendo nelle nostre abitudini quotidiane: il desiderio di esserci davvero, anche solo per il tempo di uno spuntino.
Un’attenzione che non cerca la performance, ma la presenza, che non si misura in calorie, ma momenti.
Il burro, la casa e l’estetica del fare
Ballerinafarm, Nara Smith e tutto il trend tradwife. Video di pane impastato a mano, tavole apparecchiate con burro fatto in casa e quella narrazione ultra-curata della vita domestica che diventa aspirazionale. Anche qui il burro è simbolo di ritorno alla semplicità, al “fatto con amore”, al controllo sul proprio tempo.
In un mondo iperconnesso, il burro diventa (paradossalmente) qualcosa di profondamente contemporaneo.
Un ricciolo dice molto
Ma ora basta filosofeggiare, vi porto un caso da osservare. Pochi mesi fa, Vallé ha lanciato il restyling del pack di Vallé+Burro. All’inizio non ci ho fatto troppo caso, sembrava il classico aggiornamento estetico, ma riguardandolo oggi con un occhio più attento, c’è un dettaglio che mi ha fatto riflettere.
Nella vecchia confezione, l'immagine del burro non era rappresentata direttamente.
A comparire era un tortino che lo conteneva, il burro era sottinteso, quasi nascosto, come se fosse solo un ingrediente della ricetta. Scelta tutt’altro che rara, basta guardare anche le alternative dei competitor dove spesso il burro viene comunicato indirettamente tramite l’immagine di un piatto che “lo contiene”. Come se fosse un ingrediente silenzioso, un passaggio intermedio, non il protagonista.
Nel nuovo pack invece il ricciolo di burro prende il centro della scena, è l’elemento visivo dominante.. un caso?
Quando il burro diventa pelle
È interessante notare come il burro stia influenzando anche il mondo della bellezza.
La butter skin è emerso come trend sui social media grazie alla modella svedese Aisha Potter. A differenza della glass skin coreana, che punta a una pelle lucida e trasparente, la butter skin celebra una luminosità più calda e naturale.
In un mondo che spesso ci spinge verso la performance e la perfezione, la butter skin rappresenta un invito affettuoso verso una bellezza più reale con una pelle liscia, luminosa e morbida, come se fosse burro.
E te cosa ne pensi? Vado a farmi pane burro e marmellata!
..ti ringrazio per essere arrivato fino a qua, se hai trovato interessante questa newsletter condividila e/o iscriviti, GRAZIE 🫶